E gli azzurri partono

Eh si è proprio oggi il giorno della partenza, gli azzurri partiranno questa notte alle 23 per un volo che durerà circa 9 ore e mezza. Il volo è diretto a Johannesburg, da dove gli azzurri si sposteranno sull’altipiano di Gauteng, a 18 chilometri da Pretoria, nel ritiro esclusivo del Leriba Lodge, quartier generale della Nazionale.

Il mondiale quindi si avvicina e la tensione mondiale inzia a sentirsene e il portierone azzurro non la nasconde: “In aereo ero già in tensione…” . Anche Marchisio parla di tensione che inizia a farsi sentire e aggiunge  “andiamo a fari spenti? Anche nel 2006 è successa la stessa cosa con calciopoli, speriamo che porti fortuna”. In effetti la fiducia negli azzurri non è molta, si respira in giro molta diffidenza, molto pessimismo circa questa nazionale. Se fallirà insomma la croce per Lippi è già pronta, d’altronde le convocazioni a molti non sono piaciute, il CT della nazionale ha avuto un gran coraggio a scommettere su alcuni giocatori lasciandone a casa alcuni che molti rimpiangono e di cui nessuno probabilmente in caso di convocazione avrebbe posto dubbi. Coraggioso a puntare su molti giocatori juventini dopo un’annata non molto idilliaca, e quindi ora Marcello Lippi si trova ad un incrocio pericoloso, può uscire come un eroe, vincendo anche questo mondiale, e allora chi ora lo critica si nasconderà, come sempre succede nei dibattiti televisivi. Ma se dovesse fallire al CT campione del mondo non penso sarà perdonato molto.

Quella di Marcello Lippi è una scommessa, si può vincere e si può perdere, e in ogni caso sappiamo che il suo futuro non sarà azzurro (sappiamo già che Prandelli sarà sulla panchina azzurra per i prossimi quattro anni), in questa scommessa è giusto crederci, e sono sicuro che quando Benito Archundia fischierà l’inizio di Italia-Paraguay sicuramente anche i più scettici faranno finta di crederci. E come ricorda Marchisio alla fine anche nel 2006 non partivamo da favoriti. E uno dei giocatori più criticati prima di quel mondiale fu proprio Cannavaro, l’eroe del mondiale. Tante cose ritornano… chissà.

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