Anche l’Italia partecipa alla crisi delle grandi

Dopo i due pareggi dell’Inghilterra, dopo l’eliminazione della Francia e dopo la sconfitta di Spagna e Germania, ci potevamo forse aspettare che la nostra nazionale figurasse bene? Credo proprio di no, e infatti con la Nuova Zelanda non si è vista una vera squadra da mondiale, speriamo che non si sia vista anche la vera Italia come afferma Lippi. Di certo a parte tutti i nomi che si volevano e potevano portare, quelli che sono in campo non sono sicuramente quattro fessi come fa notare lo stesso Lippi, il problema è di gioco, questi giocatori messi insieme possono sicuramente fare di più che pareggiare con la Nuova Zelanda. Abbiamo un capocannoniere come Di Natale e continuamo ad avere problemi a segnare, abbiamo un Pazzini scatenato ma che non è riuscito ad incidere quando gli è stata data la possibilità.  C’è sicuramente qualcosa che manca a questa Italia, e chissà che non sia, come Marchisio suggerisce, una stabilità di gioco che non c’è, non solo cambiano gioco e tattiche continuamente, ma si cambia continuamente posizione ai giocatori.

Niente è perso parliamoci chiaro, e siamo abituati a lottarcela all’ultima partita e come Lippi ricorda ai mondiali del 1982 siamo passati con tre pareggi e poi abbiamo vinto il mondiale. Le partenze a rallentatore sono da Italia. Ora però è giunta l’ora di tirare fuori i denti. Noi passiamo in caso di vittoria sicuramente, bisognerà vedere se come primi o secondi. Invece in caso di pareggio passiamo se vince il Paraguay, se invece pareggiano Paraguay e Nuova Zelanda bisognerà vedere in quale delle due partite si sarà segato di più, se si sono fatti lo stesso numero di goal non c’è altro che la monetina. In caso di vittoria della Nuova Zelanda e nostro pareggio siamo fuori. Detto questo mi sembra scontato che non dobbiamo fare mille calcoli e andare a vincere con chi possiamo vincere: la Slovacchia.

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